Alleviamo i genitori

Dott. Alfredo Camera

Medico chirurgo, Specialista in Neurologia, Specialista in Psichiatria, Specialista in Psicoterapia.

Psicoterapeuta sistemico- relazionale, gruppoanalista, psicodrammatista psicoanalitico. Già psichiatra del servizio pubblico, attualmente opera come libero professionista psichiatra e psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia e di gruppo. Docente di Psicoterapia Sistemico-Relazionale e di Psicodramma Psicoanalitico presso scuole di specializzazione.

A prima vista sembra un paradosso. Da sempre, sono i genitori gli “allevatori” che fanno crescere i propri figli

Eppure nei nostri tempi sempre più assistiamo ad una diffusa e marcata difficoltà dei genitori, che appaiono impacciati e confusi nel loro compito di allevatori dei figli, i quali a loro volta presentano situazioni di disordine e deficit nella loro crescita. Questo fenomeno sta diventando una vera e propria emergenza sociale, con ripercussioni che dall’ambito primario della famiglia si estendono a quello della scuola e della vita sociale in generale, in connessione inoltre con fenomeni di vera e propria patologia giovanile quali alcolismo, consumo di droghe, disturbi alimentari, bullismo, dipendenza da internet. Storicamente far crescere i figli è stato un vero e proprio compito, organizzato su dettami e schemi molto rigidi, sulla base di fondamenti quali l’autorità genitoriale e l’ubbidienza filiale, secondo norme e rituali che provenivano dalla religione e dai protocolli sociali. La crescita del figlio era finalizzata all’acquisizione di una identità prescritta dalla società e operata dai genitori come funzionari sociali del compito definito educazione. Dalla metà del secolo scorso questo ordine è andato progressivamente incontro a mutazioni e a veri e propri sovvertimenti rivoluzionari fino ai giorni nostri dove talvolta sembra apparire un vero e proprio caos, un dissolvimento delle identità e dei ruoli, una perdita del confine tradizionale tra adulto e bambino, un accalcarsi di modelli molteplici relativi agli obbiettivi e ai metodi della funzione genitoriale. A questo ha contribuito anche la messa in discussione e l’evoluzione rispetto alla identità e al ruolo del maschile e del femminile nella società, che ha quindi portato mutamenti, spesso non ben definiti, nell’assetto tradizionale dei genitori in quanto coppia, e quindi nella integrazione cooperativa nell’operatività genitoriale. una società rigida e statuaria si è passati ad una società che viene definita liquida, nella quale sembra che in molte circostanze si galleggi con difficoltà e si rischi addirittura di affogare. In conseguenza di tutto ciò sempre più spesso viene richiesto un intervento di consulenza, di supporto e di cura delle problematiche della famiglia, principalmente emergenti attraverso comportamenti sintomatici vari dei figli, che però in qualche modo inconsciamente stanno inviando i genitori ad essere aiutati e curati affinchè possano aiutare e curare i figli. Pertanto riteniamo che non sia impropria la prospettiva di allevare i genitori, nel senso di aiutare i genitori in un progetto di vera e propria crescita, cioè di ampliamento delle loro competenze e di ridefinizione della propria identità, rispetto alle esigenze e alle necessità del mondo attuale. In tal senso possiamo anche rileggere il titolo nel significati di “alleviamo” come “rendiamo più lieve” il compito che resterà comunque sempre gravoso della genitorialità.

Peraltro possiamo ricordare che Freud diceva che educare era contemporaneamente necessario e impossibile.

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