Prof. Gian Benedetto Melis

Il Prof. Gian Benedetto Melis riceve dal Prof. Salvatore Dessole una targa commemorativa per la collaborazione trentennale tra le Università di Cagliari e Sassari
Evoluzione tecnologica e gioco di squadra per una migliore risposta alle mamme. L’analisi dei residenti del congresso, Gian Benedetto Melis e Salvatore Dessole
“Un tema che mi rallegra in particolare? Tutti. Ma se proprio deve segnalare un percorso penso al dibattito inerente la sempre maggiore importanza delle prove scientifiche nell’indicare la strada maestra nella prevenzione delle malattie ginecologiche. Subito a seguire è la ricerca a fare da battistrada per la scoperta e l’applicazione delle terapie più innovative. Insieme queste riflessioni suggeriscono che possiamo oggi non solo sulla sconfitta delle patologia ma anche, e soprattutto, sul benessere psico-fisico della donna, e quindi su un ruolo sempre più attivo e centrale nella società di oggi”. Gian Benedetto Melis incornicia così i quattro giorni di medicina e clinica sviluppatesi tra il reparto e la clinica, al Policlinico di Monserrato, e le sale del THotel a Cagliari. Lo specialista ha, tra i tanti, un chiodo fisso: “Far sì che la donna in gravidanza stia in buona salute trasmettendo questo benessere al bambino che porta in grembo. Prevedere sin dal periodo pre-concezionale la migliore strategia per ottimizzare il concepimento e mantenere la buona salute in corso di gravidanza, soprattutto in considerazione delle mamme over 40, sempre più numerose”. Il professore incrocia le mani. E spiega: “Il congresso ci ha permesso di fare un bilancio delle attività svolte, dopo un periodo molto lungo, caratterizzato da profondi cambiamenti nella pratica clinica, nell’insegnamento e nella ricerca. Direi che il bilancio è positivo”. Visione e valori, medici e sociali, aperti. “La donna è sempre più al centro della nostra società. li concetto, nei nostri ambiti, deve essere ampio. Non solo le cure, ma l’aver cura, in senso globale, dello stato fisico, psicologico e sociale delle donne”. Un aspetto che mi irrita all’alba del terzo millennio? La violenza, la ghettizzazione e la frequenza del “femminicidio”. Gian Benedetto Melis ne ha viste tante. Lo sguardo va verso il domani. Identica visuale per Salvatore Dessole, co-presidente dell’evento. “In pochi giorni abbiamo spaziato sugli argomenti più interessanti e approfondito alcuni degli aspetti più attuali della ginecologia e dell’ostetricia moderna. Tra queste, la chirurgia mini invasiva e la robotizzazione, che permettono di ottenere risultati spesso superiori rispetto alla chirurgia tradizionale. La novità? La sempre maggiore consapevolezza – rimarca il professor Dessole, direttore della Clinica di Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari – che gli interventi diventano più complessi, con un largo spettro di applicazione, dall’apparato genitale ad altri distretti, quali intestino e apparato urinario. Ovvero, sono necessarie competenze multidisciplinari”. Un mondo clinico in divenire. Con la tecnologia che gioca un ruolo chiave. “Dalla laparoscopia alla robotizzazione di tanti strumenti ma anche nella diagnostica delle patologie, abbiamo apparecchiature ecografiche e radiologiche (come la risonanza tre tesla) che con l’alta definizione mostrano con enorme precisione i settori in esame” aggiunge Salvatore Dessole. “Il nostro lavoro basato su tecnica e scienza deve sviluppare l’impiego delle tecnologie e procedure più avanzate. La crescita dei gruppi di lavoro è fondamentale per ottenere un sistema sanitario che soddisfi le richieste del sistema mamma-bambino. Precisione, capacità di screening., diagnosi attenta e grande concentrazione – aggiunge il professor Melis – sono decisivi. Anche in sala operatoria e in sala parto, perché ciascun caso è diverso dagli altri”.