Incontinenza urinaria e fecale femminile e maschile
L’incontinenza urinaria è chiamata “malattia silenziosa” perché chi ne soffre raramente ne parla, spesso nemmeno al proprio medico.
In Italia coinvolge 5 milioni di persone, ma questa è una cifra sottostimata perché solo il 20% ne parla con il proprio medico. Sono affette circa 2 milioni di donne italiane. La maggior parte degli studi dimostra che la prevalenza dell’incontinenza urinaria aumenta con l’avanzare dell’età. Nella popolazione di età superiore ai 60 anni, il sesso femminile ha una probabilità di essere incontinente doppia rispetto al sesso maschile. Per età inferiori ai 60 anni tale differenza risulta ancora più evidente con un rapporto femmine-maschi di 3 a 1. Nel sesso maschile la perdita più o meno abbondante di urina è scatenata da uno sforzo fisico che determina un aumento della pressione intraddominale, uno starnuto, una risata, il sollevamento di un peso e le sue cause possono essere un deficit dello sfintere uretrale dovuto a traumi del bacino, patologie neurologiche o interventi di chirurgia prostatica (in particolare la TURP e la prostatectomia radicale). Per quanto riguarda i tipi di incontinenza nell’ambito del sesso femminile la prevalenza della IUS (incontinenza urinaria da sforzo) viene riferita più comunemente prima dei 65 anni, mentre in età più avanzata diventano più comuni le forme di urgenza e quelle di tipo misto. La gravidanza ed il parto vengono considerati tra i fattori di rischio della IUS. Il danno da parto è stato riconosciuto il fattore eziologico principale delle alterazioni del supporto pelvico e dell’incontinenza da sforzo. Inoltre numerosi studi hanno dimostrato che dopo la menopausa vengono frequentemente lamentati disturbi genito-urinari (secchezza vaginale, dispareunia, pollachiuria, urgenza minzionale, disuria e incontinenza urinaria).
“Il servizio che offre il Centro Medico Diagnostico Sant’Antonio”
È mirato al rinforzo muscolare del pavimento pelvico attraverso un trattamento riabilitativo personalizzato a seguito di una attenta valutazione svolta da un Medico Fisiatra esperto in pavimento pelvico:
- Tecniche di chinesiterapia specifiche condotte dal fisioterapista della riabilitazione esperto in pavimento pelvico
- Tecniche di rieducazione comportamentale
- Utilizzo di un biofeedback per obiettivare la contrazione dei muscoli e facilitarne il controllo volontario da parte delsoggetto
- Elettrostimolazione funzionale per riattivare i muscoli perineali deficitari o per inibire la contrazione vescicale nei casi in cui è presente l’urgenza
- Rieducazione posturale globale.
Nel Centro Medico Diagnostico Sant’Antonio abbiamo la possibilità di adottare strategie di prevenzione primarie e/o secondarie del sintomo, che vanno adattate al singolo caso osservato.


CENTRO MEDICO DIAGNOSTICO
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