Chirurgia da selfie

Al di là dello star-system, il fenomeno riguarda anche la ragazza della porta accanto

La paziente tipo ha un’età media tra i 35 e i 45 anni; la liposuzione, ossia l’eliminazione del grasso in eccesso, è l’intervento più praticato, seguita da blefaroplastica (il ringiovanimento dello sguardo), trapianto di grasso autologo (lipofilling e lipografting) e aumento del seno. Anziane, adulte e giovanissime e riguarda sempre più anche gli uomini, circa 3 ogni 10 pazienti.

La maggior parte delle donne fra i 18 e i 25 anni credono che la correzione di un difetto fisico possa offrire maggiori opportunità sul lavoro; quelle fra i 40 e i 50 anni spesso chiedono di operarsi in seguito a un licenziamento o a cambiamenti di vita, sperando così di rilanciarsi. Mantenersi giovani e trovare più facilmente un impiego: queste le motivazioni principali.

Ci sono poi le pazienti alla ricerca di una bellezza “da copertina”, che arrivano alla visita con la foto dell’attrice o della “showgirl” di turno e chiedono di avere una precisa parte del corpo come quella della donna sulla rivista. Con queste pazienti bisogna fare molta attenzione: hanno obiettivi irrealistici, nessuna cognizione dei limiti del proprio corpo e non capiscono quanta finzione e fotoritocco può esserci dietro la carta patinata del giornale. Non hanno un problema di identità psico-fisica, seguono soltanto la moda.

La Società italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) rende noti i dati relativi alle richieste di interventi, che riguardano uomini e donne, con una crescita del 15 per cento negli ultimi due anni. Oltre il 40 per cento degli interventi di medicina estetica viene eseguito su pazienti fra i 18 e i 30 anni che sono alla ricerca del selfie perfetto. Le richieste sono mirate al viso, in particolare interventi sul naso e sulle palpebre, ma anche le iniezioni di filler e botulino sono molto richieste per eliminare piccole imperfezioni. L’intervento al naso potrebbe presentare delle spiacevoli sorprese: una ricerca della Rutgers University, in New Jersey, ha dimostrato che la base del naso sembra più larga del 30 per cento in un selfie rispetto ad una foto scattata da una distanza normale, la punta del naso più ampia del 7 per cento.

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Mastoplastica low cost ecco i rischi

 

Il seno da urlo rimane ai primi posti dei desideri delle pazienti, ma si tratta di un intervento costoso, per questo è uno dei settori in cui c’è maggior ricorso alla “chirurgia low cost”.
Un intervento di Mastoplastica Additiva nel rispetto della prassi ha un costo medio che parte dai settemila euro, le operazioni eseguite da finti professionisti vengono eseguite per meno della metà. I rischi di una “chirurgia low cost” sono reali: Dolori intercostali; infiammazioni; Infezioni anche gravi; deformità del seno; Asimmetrie tra le due mammelle; Perdità di sensibilità al capezzolo.
Secondo i dati Aicpe in Italia le operazioni di chirurgia estetica secondarie, quindi quelle richieste dopo che il primo intervento non è andato a buon fine, sono il 13,6 per cento del totale e solo nel 36,5 per cento dei casi la paziente ritorna dallo stesso chirurgo, mentre tutti gli altri preferiscono rivolgersi a un altro.

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Come riconoscere un chirurgo plastico affidabile

Un chirurgo plastico professionale e coscienzioso procede per steps. Prima visita, nella quale si stabilisce un rapporto di fiducia con la paziente, si ascoltano aspettative e dubbi, si risponde alle domande, si valuta la situazione generale, si prospetta il risultato, si propone una tecnica piuttosto che un’altra. In questo modo la paziente può concedere un consenso informato e consapevole all’intervento.
Esami preparatori, il chirurgo prescrive una serie di esami necessari a valutare la condizione generale della paziente. Intervento eseguito in sala operatoria all’interno di una struttura sanitaria di eccellenza nel pieno rispetto delle norme di igenee e sicurezza. Follow Up, visite post operatorie regolari e disponibilità ad essere contatti dopo l’intervento.