Condilomi, che fare?

Dott.ssa Roberta Galletti

I condilomi sono verruche genitali o ano genitali, provocate da alcuni sottotipi del papilloma virus umano (HPV).

Qualche volta il problema è la diagnosi perché i condilomi, le verruche che aggrediscono la zona genitale dell’uomo e della donna, sono spesso asintomatici, non producono particolari fastidi e alcuni genotipi possono dar vita ad alterazioni invisibili a occhio nudo, ma che possono essere evidenziate tramite esami quali la colposcopia o biopsia. Se intaccano l’utero, per individuarli è necessario fare ricorso al pap-test, l’esame citologico che indaga le alterazioni delle cellule della cervice. Qualche volta, invece, alla comparsa delle escrescenze nell’area genitale esterna, il problema cambia connotati ed è legato allo specialista da interpellare: soprattutto gli uomini non sanno se andare dal medico di famiglia, dall’andrologo o dall’urologo. “I condilomi sono verruche genitali o ano genitali, provocate da alcuni sottotipi del papilloma virus umano (HPV). Si tratta di malattie sessualmente trasmissibili e, come tali, possono essere diagnosticate e curate dal dermatologo, che è anche venerologo”. La dottoressa Roberta Galletti, dermatologa, invita a non trascurare la presenza dei condilomi: “Innanzitutto perché si trasmettono prevalentemente per via sessuale, hanno un elevato grado di contagiosità e alcuni genotipi del papilloma virus sono anche responsabili di molte neoplasie cervicali”. Solitamente i condilomi fanno la loro comparsa dopo circa tre mesi dai rapporti sessuali con un soggetto affetto dalla patologia, ma vi sono anche casi in cui la manifestazione dei sintomi compare più tardi. Le escrescenze, più o meno diffuse a seconda della risposta del sistema immunitario, possono comparire in qualsiasi distretto ano-genitale, ma sono più frequenti sul pene oppure all’ingresso della vagina.

La prevenzione dei condilomi avviene, in prima istanza, con la protezione durante i rapporti sessuali occasionali. Nel caso venga diagnosticata la patologia, è consigliabile informare il partner sessuale per uno screening di coppia, al fine di escludere eventuali altre patologie di tipo venereo, che in alcuni casi sono associate ai condilomi. Per quanto riguarda i trattamenti terapeutici, esistono attualmente diverse metodiche: “È possibile ricorrere alla crioterapia, che consiste nell’erogazione, sotto forma di spray, di azoto a temperature bassissime – spiega la dottoressa Galletti – oltre alla crioterapia, si può fare ricorso al laser o al bisturi elettrico”. L’obiettivo è rimuovere i condilomi e scongiurare le recidive. Un farmaco utilizzato molto spesso nella cura della patologia è l’imiquimod crema al 5%, un prodotto appartenente alla categoria degli immunomodulatori. A seconda dei casi, le diverse metodiche possono essere combinate sulla base della valutazione dello specialista.

Dott.ssa Roberta Galletti

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