Dal dentista in gravidanza

Dott.ssa Marta Susnik

Dott.ssa Marta Susnik
Laurea in odontoiatria e protesi dentaria, master di secondo livello in endodonzia e restaurativa. Tutor presso il reparto di endodonzia e conservativa del Policlinico Universitario “Duilio Casula” di Monserrato.

OGNI FIGLIO UN DENTE

Probabilmente avrete sentito dire da molti il detto “Ogni figlio un dente”. Frequentemente si sente dire che il feto assorba il calcio dai denti della madre, rendendoli più deboli e soggetti a carie: questa è una credenza popolare! Di certo le modifiche del metabolismo che si accompagnano alla gravidanza e all’allattamento portano ad una richiesta maggiore di tutta una serie di micro e macronutrienti la cui quantità deve essere aumentata durante questo periodo.


È IMPORTANTE SFATARE I MITI CHE NON CORRISPONDONO ALLA REALTÀ.
IL PRIMO CHE MI VIENE IN MENTE È CHE DAL DENTISTA SE SEI INCINTA NON PUOI ANDARE!

In realtà quando si ha dolore i trattamenti sono più difficili e le radiografie non possono essere effettuate di conseguenza alcuni che le richiedono devono essere esclusi. E’ necessario assumere tre mesi prima del concepimento 4 mcg al giorno di acido folico, fondamentale per la prevenzione di due malformazioni gravi del feto: la spina bifida e la labiopalatoschisi(labbro leporino).

Durante la gravidanza il rischio di carie aumenta, non perchè il feto “consuma” il calcio dai denti della madre, ma per una serie di motivi, riportati qui sotto:
– reflusso e vomito: una percentuale delle gestanti sperimenta disturbi come la nausea, reflusso acido e vomito. Questi disturbi determinano un abbassamento del pH rendendo lo smalto più facilmente corrodibile dai batteri cariogeni. E’ consigliabile sciacquarsi la bocca con acqua e bicarbonato e attendere 15-20 minuti prima di lavarsi i denti;
– spuntini frequenti: sia per un aumento dell’appetito che per contrastare l’acidità si tende ad aumentare gli spuntini che soprattutto se dolci aumentano il rischio di carie, bisognerebbe quindi aumentare anche la frequenza dello spazzolamento;
– maggior consumo di cibi e bevande acide: le gestanti sentono spesso l’esigenza di assumere cibi e bevande acidi come frutta, agrumi e bevande gassate, che sembra favoriscano la digestione,ma che abbassano il ph orale, per cui si consigliano gli sciacqui come detto sopra;
– diabete gravidico: le donne che soffrono di diabete gestazionale hanno una maggiore quantità di zuccheri che circola nel sangue: questo porta ad un aumento dei batteri cariogeni;
– gonfiore gengivale: gli ormoni della gravidanza aumentano l’apporto di sangue e il volume delle gengive, che infiammandosi più facilmente creano un ambiente ideale per il ristagno della placca aumentando ancora una volta il rischio di carie;
– ipertensione: alcune donne, in gravidanza, subiscono un aumento della pressione arteriosa che può peggiorare il sanguinamento delle gengive, peggiorando la situazione.


GENGIVITE E GRAVIDANZA

Esistono, diverse patologie gengivali che colpiscono le gestanti, una di queste è la “gengivite gravidica”, caratterizzata da una spiccata infiammazione gengivale, anche quando vi è poca placca dentale. In genere inizia dal secondo/terzo trimestre e regredisce dopo il parto. Può insorgere, inoltre, il “granuloma piogenico” (o epulide gravidica): esso compare all’improvviso e si presenta come una massa rossastra a forma di fungo, localizzata in genere tra i denti. Questa formazione, se irritata sanguina facilmente durante lo spazzolamento e può comparire in qualsiasi momento della gravidanza. Sfortunatamente alcuni casi di gengivite gravidica evolvono in parodontite gravidica.

Detto ciò, sfatiamo un altro mito cioè che in gravidanza non si fa l’ablazione del tartaro. In qualunque trimestre, meglio se nel primo, è fondamentale controllare l’infiammazione gengivale, eliminandone la causa, cioè il tartaro con una buona detartrasi e un’attenzione particolare allo spazzolamento domiciliare. La parodontite gravidica può comportare il rischio di parto pre-termine. Molte condizioni predispongono al parto pre-termine, fra queste la presenza di infezioni batteriche (in qualsiasi distretto del corpo della gestante), non è un caso, dunque, se esiste un’associazione tra parodontite nella mamma e parto prematuro.


CURE ODONTOIATRICHE IN GRAVIDANZA

Le cure odontoiatriche devono essere eseguite limitandone al minimo l’invasività e l’uso di farmaci specie nel primo trimestre di gestazione. È, quindi consigliabile farsi visitare e trattare ,se presenti, carie e parodontite PRIMA di affrontare una gravidanza. Nel caso di patologia, comunque si preferisce trattare la gestante nel secondo trimestre in quanto più sicuro anche per l’eventuale somministrazione di anestesia locale: se ci sono delle carie vicino al nervo, radici o denti infetti che richiedono una cura è bene eseguire i trattamenti per prevenire l’insorgenza di dolori o ascessi che richiederebbero cure nel terzo trimestre, quando invece si cercherà di evitare le terapie.


ALLATTAMENTO E ANESTESIA

Non c’è alcun problema a fare l’ anestesia dal dentista nel periodo dell’allattamento. Qualcuno dice che il latte è più amaro dopo l’anestesia per 4/5 ore, per cui se si allatta basterà tirare il latte e conservarlo prima della seduta odontoiatrica. Con queste nuove conoscenze sull’importanza della salute del loro cavo orale auguro alle future mamme di trascorrere una gravidanza serena e senza alcun rischio neppure per il frutto del loro amore.

Studio Dentistico Dott.ssa Marta Susnik

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