La bocca non mente mai
Odontoiatri Cagliari
a cura del Dott. Alessandro Vacca, Dott. Alessandro Calvino, Dott. Nicola Arena , Dott. Pietro Floris e Dott.ssa Marta Susnik

Odontoiatra Cagliari
I vantaggi di un bel sorriso non si limitano all’estetica.
Lavarsi i denti è una questione di igiene orale. Ma non solo.
Diversi scienziati hanno spiegato che la bocca è ricca di informazioni essenziali che indicano le malattie a cui potremo andare incontro. Uno sguardo attento a denti e gengive può essere fondamentale per riconoscere un possibile problema futuro di diabete, infarto, Alzheimer, ma anche di impotenza.
Conoscere le conseguenze di una bocca non sana, è un buon primo passo.
Avere una bocca in salute influisce positivamente sul nostro corpo, riducendo l’incidenza di patologie più o meno gravi. La bomba batteriologica che si annida nelle nostre bocche va combattuta in funzione di una prevenzione generale della nostra salute, per evitare che i batteri possano finire nel circolo sanguigno e provocare infezioni localizzate.
L’aggiornamento degli studi odontoiatrici: la vera conquista
La “mission” primaria in una struttura odontoiatrica è la formazione del personale sia dal punto di vista tecnico-operativo che in termini di gestione del rapporto umano con
i pazienti. La valorizzazione del capitale umano è dunque il primo step per garantire un servizio efficiente ed efficace. Punti fondamentali: un team che abbia acquisito una preparazione professionale di alto profilo, uno studio medico che utilizzi tecnologie all’avanguardia, una segreteria capace di organizzare dei follow-up periodici. Gli
studi medici di odontoiatria devono essere in grado di rispondere alle esigenze di
ogni paziente, anche il più giovane, dal comfort della prima accoglienza alla presa in carico e fidelizzazione dell’utente dal punto di vista sanitario. Le strutture, dotate di sale e ambienti comodi e puliti, sono – nei casi virtuosi – organizzate per ottimizzare la fruizione da parte degli operatori e dei pazienti attraverso un sistema che sposi l’aspetto relazionale a elevate prestazioni odontoiatriche, con l’utilizzo di apparecchiature di ultima generazione.
I costi terapeutici
In relazione ai costi terapeutici, legati agli investimenti in attrezzature tecnico- diagnostiche e all’acquisto di materiali di consumo tali da garantire la sicurezza dei pazienti, l’odontoiatria è a un bivio, divisa tra la proposta tradizionale e il nuovo fenomeno “low-cost”, deflagrato negli ultimi anni. Per ragioni economiche, si stima che poco più del 30% della popolazione accede ogni anno a cure dentali. La percentuale fotografa il problema, che non può essere affrontato da un sistema di concorrenza al ribasso. La sfida è perciò quella di non lasciare il campo dell’assistenza odontoiatrica alla mercé del caso. Occorre avviare un’attenta riflessione sulla qualità dei servizi erogati: risparmiare in odontoiatria è spesso sinonimo di minor garanzia per gli utenti, in termini di affidabilità clinica dei materiali utilizzati.
Gli ambulatori odontoiatrici che presentiamo in questo piccolo “focus sulla odontoiatria” operano nelle migliori condizioni, grazie a team multidisciplinari, che garantiscono la massima professionalità nelle diverse branche odontoiatriche (endodonzia, conservativa, parodontologia, protesi, ortodonzia, implantologia, chirurgia orale e maxilo-facciale).




La digitalizzazione in odontoiatria
Le tecnologie che stanno rivoluzionando il mondo in odontoiatria e quali ripercussioni hanno sui pazienti

Odontoiatri Cagliari La tecnologia e il digitale sono sempre più presenti nella vita quotidiana dello Studio Odontoiatrico. In particolare per Arena e Calvino ci troviamo di fronte ad una implementazione sempre più forte e frequente di moltissime procedure, sia dal lato amministrativo e organizzativo, sia dal lato delle disposizioni di analisi medica e attuazione dei protocolli di sicurezza e igiene.
La tecnologia digitale è ormai presente in ogni aspetto del lavoro dell’odontoiatra: semplificando i passaggi nella gestione dell’Agenda Clinica; riducendo i tempi di attesa del paziente e ottimizzando la permanenza di ogni caso clinico in studio, con evidenti vantaggi sia per la struttura odontoiatrica che per il paziente stesso. “Oggi – da Arena e Calvino – abbiamo anche sistemi avanzati di intercettazione delle problematiche del paziente, che partono già prima di ricevere la telefonata per gli appuntamenti” – spiega il dottor Nicola Arena – “in particolare ci avvaliamo di A.I. (intelligenze artificiali) denominate chatbot che svolgono l’attività di “assistenti virtuali” col compito di indirizzare il paziente, già prima della telefonata, verso risposte alle tematiche più frequenti, sul sito web o sui social”.
Le intelligenze artificiali semplificano il lavoro della reception, facendo sì che il grado di comprensione del chiamante sia sempre più “informato” sulle varie procedure a sua disposizione. Ciò riduce moltissimo la tempistica di intervento. “Anche al primo appuntamento in Studio è chiarissima la presenza e l’apporto dei sistemi digitali – afferma il dottor Alessandro Calvino – l’anamnesi familiare e remota, il consenso al trattamento dei dati, l’anagrafica del paziente, vengono tutti eseguiti in formato digitale, sino alla firma del paziente”.
Anche nei lavori protesici il digitale ha portato una vera e propria rivoluzione, in quanto è possibile eseguire i lavori protesici senza l’uso delle “paste” poco gradite dai pazienti in quanto scomode e fastidiose. Tra le ultime novità presenti nello studio ci sono gli strumenti di “alienazione” del paziente, grazie agli occhiali di realtà aumentata, che consentono di distrarre il soggetto durante gli interventi con contributi video o con la navigazione internet.


Dott. Alessandro Calvino

Dott. Nicola Arena
L’aspetto medico legale per pazienti minori, incapaci o interdetti
La gestione di questo tipo di pazienti si scontra, in campo medico, spesso con le competenze, gli aspetti organizzativi e la preparazione delle strutture stesse in cui tali soggetti, particolarmente sensibili, cercano cura e conforto
Nel caso specifico dell’odontoiatria non sono molte le strutture in grado di gestire con sicurezza e con le necessarie competenze, casi di questo genere.
Il professionista medico deve innanzitutto verificare formalmente col tutore, responsabile del paziente (amministratore di sostegno), l’anamnesi e le interazioni dei vari farmaci che il soggetto assume nella vita quotidiana. Accade infatti che soggetti con tutela possano essere, oltre che minori, anche portatori di disabilità o di malattie invalidanti. Spesso, in questi casi, parliamo di soggetti con diverse problematiche anche fisico funzionali, che necessitano di essere trattate con un approccio codificato e dolce. Purtroppo non sempre questi comportamenti specifici vengono adottati in tutti gli studi medici. Spesso il primo appuntamento si risolve soltanto in una presa di conoscenza dell’atmosfera dello Studio medico e del personale che lavora nelle sale; questo processo dinamico, consente di codificare un modello da ricreare per ogni appuntamento, conoscendo già le preferenze del soggetto/paziente ed eventualmente evitando comportamenti o situazioni che possano metterlo a disagio o urtarlo psicologicamente. “Il trattamento in odontoiatria – spiega Alessandro Calvino – è un tema che chiama in causa sia la struttura medica che i familiari.
Nel caso di pazienti diversamente abili, ad esempio, le problematiche maggiori si riscontrano negli aspetti organizzativi, connessi con una maggiore disponibilità di spazi e con un aumento del tempo complessivo da dedicare al trattamento. Spesso il paziente non è collaborativo ed è necessario che anche l’èquipe sia specificamente formata per poter affrontare qualsiasi trattamento sia necessario: in anestesia locale, generale o in sedazione; in funzione dello stato di ansia del soggetto e del caso clinico da affrontare”. Bisogna pur affermare che, spesso, in passato il problema della cura del disabile è stato trascurato proprio a partire dal nucleo familiare, in quanto coincidente con un disagio della famiglia a gestire questi casi. Nel tempo, la accresciuta cultura e conoscenza e le tecnologie disponibili hanno prodotto un sensibile accrescimento e consapevolezza per i parenti, oggi più propensi ad affrontare le esigenze di questi pazienti particolari. “Nello Studio Arena e Calvino – afferma Nicola Arena – adottiamo per ogni paziente un percorso di avvicinamento differente: impariamo innanzitutto a capire quando sia possibile esplorare e visitare e se, per esempio, sia meglio una guida di interazione di sesso maschile o femminile”.
Il primo incontro è sempre delicato fatto di contatti semplici piccoli spazzolini poco invasivi e di colluttori dal buon sapore e odore

Anche i pazienti meno “comunicativi” possono poi di per sé avere la possibilità di esprimere disagio o felicità con un semplice sguardo e noi dobbiamo essere pronti a coglierli e comprenderli. Il medico deve, in questo caso, mettere ancora più attenzione ai segnali codificati del paziente e, aiutato dai familiari, trovarsi pronto a comprendere eventuali stati di disagio che provengano da atteggiamenti, sguardi, stato della pressione o semplicemente dal sudore.
In campo odontoiatrico i pazienti affetti da alcune malattie genetiche possono presentare delle routine mediche specifiche.
Ad esempio i pazienti affetti da Sindrome di Down manifestano:
• Ritardata eruzione dei denti decidui (1° dente al 2° – 3° anno) • Ritardata eruzione dei denti permanenti
• Oligodontia (ridotto numero di denti)
• Denti decidui più grandi
• Denti permanenti più piccoli
• Anomala conformazione delle cuspidi dentarie • Radici dentarie piccole e di forma conica
A livello di prevenzione è importante sensibilizzare i familiari e il soggetto alla pratica di cure personali ripetute con maggiore frequenza durante la giornata. La bocca è una parte del corpo estremamente sensibile che, fin dalle prime fasi della vita, consente non solo di nutrirsi, ma di comunicare e di entrare in relazione con l’esterno.


Dott. Pietro Floris

Il paziente geriatrico
La realtà del Poliambulatorio medico polispecialistico, fondato dal dottor Pietro Floris, risponde all’esigenza di assicurare ai pazienti l’anamnesi minuziosa e la piani cazione dei trattamenti
L’odontoiatria geriatrica è la frontiera della specializzazione del futuro. La dinamica demografica, con il forte aumento di pazienti anziani, richiede una sempre più attenta presa in carico, dal punto di vista medico, di chi si rivolge all’odontoiatra. L’anamnesi deve infatti essere estremamente approfondita, per far emergere tutte le variabili in gioco: dagli stili di vita alle condizioni di salute, passando attraverso le cure farmacologiche a cui il paziente è sottoposto. La complessità del quadro di riferimento richiede un progressivo cambio di paradigma verso un trattamento sempre più interprofessionale: “Un approccio odontoiatrico appropriato per un paziente anziano – dice il dottor Pietro Floris, odontoiatra specializzato in ortognatodonzia, titolare del Poliambulatorio medico specialistico “La Casa del Sorriso” – deve partire da una esaustiva storia clinica, che comprende la valutazione dello stato di salute e dei fattori di rischio per patologie orali e la collaborazione con gli altri specialisti per garantire tutta l’assistenza necessaria”. Attraverso la prevenzione e a un efficace approccio conservativo, si è ridotto nettamente il numero di edentuli e sempre più anziani non si vedono costretti a rinunciare ai denti naturali, determinando però una maggiore necessità di cure odontoiatriche. .
Al tempo stesso, il paziente di terza età è spesso affetto da malattie, in particolare patologie cardiovascolari e diabete mellito, ma anche osteoporosi, che si associano a una maggiore incidenza di problemi parodontali. “Per questo – ribadisce Pietro Floris – i dentisti devono avere una conoscenza delle diverse patologie, di come vengono affrontate dagli altri specialisti, dell’impatto che hanno sui trattamenti odontoiatrici”. Le patologie del cavo orale che possono manifestarsi durante la terza età sono diverse, come sono differenti i fattori che le causano: condizioni fisiche generali del paziente, stress, fumo, una dieta disequilibrata, l’uso di determinati medicinali, diabete o problemi cardiaci. La carie radicolare è fenomeno comune a molti anziani e si verifica quando la gengiva si ritira, lasciando scoperta la superficie della radice. Il ritiro naturale delle gengive negli anni è anche causa dell’ipersensibilità dentale di cui soffrono molti pazienti della terza età.
La xerostomia, meglio conosciuta come secchezza delle fauci, è l’altro fastidio frequente, spesso causato dall’assunzione di farmaci o da altre patologie. La lettura delle diverse condizioni consente di valutare le migliori cure. Fino a poco tempo fa, ad esempio, l’età avanzata era considerata una controindicazione al posizionamento di impianti dentali, ma si trattava di una convinzione non suffragata e che poco aveva a che fare con l’esperienza reale: ci sono infatti buone evidenze scientifiche del fatto che gli impianti dentali possono essere realizzati anche in pazienti anziani con buoni risultati. Ma, proprio perché anziani, bisogna tenere in considerazione alcuni fattori di rischio, come la preesistenza di una malattia parodontale o di mucositi. Molti anziani poi soffrono di patologie croniche, i cui trattamenti (radioterapia, cure farmacologiche come i bisfosfonati) aumentano a loro volta i rischi di realizzare un impianto destinato a non durare. “Anche e soprattutto per gli anziani la prevenzione è un momento fondamentale – spiega Floris – e la prevenzione passa attraverso un sempre maggiore dialogo tra specialista e paziente, in considerazione del fatto che la salute orale è ormai riconosciuta come parte integrante della salute complessiva della persona”.


Dott.ssa Marta Susnik

L’importanza della corretta diagnosi clinica

La valutazione del paziente a 360°

La formulazione di una corretta diagnosi è il fattore determinante per ottenere il successo in ogni terapia medica. In odontoiatria, per giungere a una diagnosi precisa, occorre eseguire un’attenta valutazione del paziente a 360°, che comprende: un colloquio approfondito con attenzione particolare rivolta alle necessità del paziente e alle sue richieste, la compilazione di un’anamnesi remota e prossima con domande specifiche raccolte in una cartella clinica, una visita del cavo orale e una serie di esami strumentali,tutto questo porta il dentista a porre diagnosi che permetterà di pianificare uno o più piani di trattamento adatti al paziente.
La pianificazione del trattamento è, quindi, fondamentale per la buona riuscita di una cura Odontoiatrica: anche la più semplice ablazione del tartaro va eseguita dopo la compilazione della cartella clinica. Di conseguenza, si comprende l’importanza di un’attenta anamnesi e di una raccolta precisa dei dati clinici del paziente, in tutti i casi: dal semplice trattamento di una carie al caso di trattamenti più complessi come le terapie implantari. La pianificazione del trattamento odontoiatrico deve basarsi sulla raccolta dei dati anamnestici mediante una cartella clinica preparata con opportune domande, su un esame del cavo orale, sui risultati di indagini strumentali, su una valutazione obiettiva dei desideri e delle aspettative del paziente.
La raccolta dei dati deve considerare quante più variabili possibili ai fini della loro influenza sul risultato finale, relativamente alle procedure, ai materiali, all’influenza relativa dei diversi trattamenti necessari e dei diversi specialisti che devono, eventualmente, interagire durante il trattamento, alle aspettative ed alla psicologia del paziente, alla capacità di quest’ultimo di mantenere i risultati ottenuti. Risulta, quindi, necessario per il dentista, disporre di una sequenza ordinata di raccolta dei dati clinici e strumentali che consentiranno di: formulare una diagnosi accurata, impostare uno o più piani di trattamento e discuterne con il paziente, scambiare informazioni e giudizi clinici con eventuali altri specialisti coinvolti nella terapia,raccogliere una documentazione utile alla rivalutazione del paziente durante i controlli. Raccogliere i dati attraverso un colloquio ed opportuni esami è indispensabile per poter pianificare un trattamento e determinare la sequenza degli interventi clinici più appropriati al fine di conseguire gli obiettivi terapeutici concordati con il paziente; dall’analisi di questi dati si effettua una diagnosi che riconosca e definisca i problemi del paziente. Le informazioni raccolte vanno registrate in una cartella clinica.
Questa procedura consente di formulare una diagnosi e un piano di trattamento. Durante il colloquio, il dentista deve arrivare a capire il problema del paziente e valutare i fattori che potranno influire sulla gestione futura del paziente stesso, attraverso i seguenti punti: anamnesi generale (medica); anamnesi odontoiatrica, compresa quella del problema per cui il paziente si presenta alla visita; abitudini di vita; aspettative verso la cura dentistica.
Il paziente deve essere al corrente che tutte le informazioni fornite durante il colloquio saranno considerate riservate. Anamnesi generale(remota e prossima):
è la raccolta delle informazioni che possono aiutare il clinico a conoscere il paziente dal punto di vista della sua salute generale ,per poter pianificare in sicurezza la gestione del paziente. Le condizioni di salute, infatti, possono influire sulle modalità di cura e somministrazione di anestetici e altri medicinali eventualmente necessari, sui tempi di trattamento e la durata degli appuntamenti. In determinate condizioni, può essere necessario rinviare il paziente a un centro di cura specialistico, oppure stabilire il trattamento consultando il medico generico o lo specialista che lo segue per altre patologie. L’esigenza di una meticolosa attenzione e di un’accurata registrazione dei dati, \ in questa fase, è fondamentale per preservare la salute generale del paziente. Anamnesi odontoiatrica: le cure dentarie precedenti del paziente permettono di concentrare l’attenzione del dentista, al momento della visita, sulle pregresse terapie eseguite. È, inoltre, importante esaminare a fondo la natura e la storia del problema attuale del paziente, ascoltandolo attentamente.
Valutazione delle Condizioni psicologiche: un’analisi dello stato psicologico del paziente può fornire ulteriori dati su come pianificare al meglio le eventuali cure necessarie. Abitudini del paziente (per es fumo, bruxismo etc). Storia personale del paziente: la professione del paziente, il suo status socio-culturale-economico, gli hobby, le attività sportive e il suo atteggiamento verso le cure dentistiche possono influire sulle diverse opzioni.
Aspettative riguardo il trattamento. Tutti questi dati, raccolti durante la visita così precisa, consentono la stesura di uno o più piani di trattamento adatti al caso. L’anamnesi non è che la prima parte del percorso diagnostico, a questa segue l’esecuzione di un accurato esame obiettivo intra ed extra orale,gli esami strumentali (radiografie intraorali o panoramica dentale).