La dermatite atopica
Una malattia cronica , recidivante, molto diffusa e poco conosciuta
Si presenta con lesioni eczematose della pelle: chiazze rosse, accompagnate da vescicole pruriginose in fase acuta; secchezza, rossore e intenso prurito nella fase sub-acuta. “Anche per le sue manifestazioni esteriori, la dermatite atopica può essere considerata una malattia invalidante, dal punto di vista psicologico e sociale – spiega la dottoressa Roberta Galletti, dermatologa – l’eczema aggredisce la pelle del viso e del collo, si insinua tra le pieghe del ginocchio e del gomito, attacca mani e piedi. L’importante è curare e tenere sotto controllo le fasi acute, durante le quali è più intenso il prurito e le vescicole – se toccate – possono provocare infezioni”. La dermatite atopica, che ha un decorso cronico-recidivante, con periodi di miglioramento alternati a riacutizzazioni più o meno severe, è dovuta a un’alterazione della barriera cutanea. Alla base della patologia c’è un complesso intreccio di fattori genetici, immunologici e ambientali. Di grande importanza è la componente genetica: se un genitore ha una manifestazione atopica, la probabilità che il figlio soffra di dermatite è pari a circa il 60 per cento dei casi. La percentuale aumenta fino all’80 per cento nel caso in cui ad esserne affetti sono entrambi i genitori. Al contrario, in una famiglia in cui la patologia non è presente la probabilità per il bambino di contrarla è del 20 per cento circa.

“Una cura definitiva non esiste, i farmaci (cortisonici o immunosoppressori), prescritti soprattutto nelle fasi acute, hanno lo scopo di ridurre o far scomparire i sintomi (prurito, vescicole, chiazze) e diminuire il numero delle recidive. Molto importante è la prevenzione dei fattori scatenanti e aggravanti, oltre al controllo della secchezza cutanea, attraverso una serie di misure di tipo igienico-ambientale”. Si comincia dall’ambiente: le persone iperreattive devono prediligere ambienti arieggiati e con poca polvere, indossare abiti preferibilmente in fibra naturale, trattare la pelle – anche in fase di remissione – con prodotti specifici, che compensino il deficit di filaggrina nella barriera epidermica, all’origine della pelle secca e ipersensibile ai diversi stimoli irritanti. La dermatite atopica è una malattia che richiede il consulto dello specialista: il pediatra, il dermatologo e, qualora sia associata ad asma bronchiale, rinite, congiuntivite, calo ponderale, allergie/intolleranze alimentari, infezioni ricorrenti e problemi psicologici, l’allergologo, il gastroenterologo e lo psicologo. Fondamentale nella cura della dermatite atopica è la terapia topica / locale, prescritta dal dermatologo. La cura varia in funzione della presentazione clinica della malattia. Essa può manifestarsi con chiazze eritematose (rosse) essudanti (umide), eritematose secche, lichenificate (ispessite) oppure secche color cute sana. Anche l’estensione delle parti con lesione e il numero delle recidive è soggettivo. “L’importante – conclude Roberta Galletti – è sapere quali sono i fattori scatenanti e come affrontare il momento acuto per migliorare la qualità della vita dei pazienti”.
Centro Medico I Mulini
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