La Mastopessi Post Gravidica
Negli corso degli anni gravidanze, allattamenti, forza di gravità concorrono alla ptosi della mammella.
[dropcap]I[/dropcap]l chirurgo plastico aiuta le donne che cercano una soluzione attraverso un intervento chirurgico: la Mastopessi. La dottoressa Arianna Milia, Specialista in Chirurgia Plastica, ha affrontato più volte questo problema, tanto che è diventato uno dei suoi principali ambiti di applicazione. “L’intervento ridona forma, volume e posizione ad un seno cadente: è un lifting, almeno temporaneo, perché non esiste intervento che blocchi definitivamente gli effetti della gravità”. E’ consigliato se si pensa di non avere altre gravidanze, che porterebbero ulteriori modifiche al seno vanificando i risultati ottenuti. In base alla gravità della ptosi, si possono utilizzare diverse tecniche. “Per ptosi lievi effettuiamo una semplice asportazione della cute peri-areolare: la cicatrice sarà ben nascosta intorno al margine areolare che, se necessario, sarà ridimensionato. Nei casi più severi si effettua un’ulteriore incisione verticale ad “I” a “L” o a “T” capovolta. Le cicatrici rimarranno sempre, anche se facilmente nascondibili dal reggiseno o dal costume da bagno”. La dottoressa Milia, dopo un accurato esame clinico, adatta la giusta tecnica da utilizzare: “La Mastopessi con autoprotesi è efficace quando la paziente presenta un buon volume ghiandolare: si rimodella la ghiandola come fosse una protesi mammaria. Se invece la mammella perde il volume ghiandolare, si possono utilizzare protesi mammarie. L’intervento ha durata di 2-3 ore e viene eseguito in anestesia generale; in alcuni casi selezionati in anestesia locale con sedazione . I tempi di recupero e guarigione sono di 14-20 giorni. Il risultato definitivo sarà apprezzabile dopo circa 5 mesi dall’intervento: inizialmente infatti le mammelle saranno molto alte e lievemente gonfie”. Le pazienti sono ampiamente soddisfatte poiché hanno sempre riscontrato un risultato ottimale.Å