La pornodipendenza o Cyber-porn addiction
La dipendenza sessuale riguarda la necessità di avere rapporti sessuali o comportamenti sessuali continui.
Il fenomeno del Cyber-Porn Addiction è sempre più esteso tra i giovani e non solo, e tra i vari pazienti di genere maschile che vedo nel mio studio. Ritengo sia fondamentale fare informazione sulla questione per far si che si comprenda a fondo che non è solo un gioco andare sui siti porno ma potrebbe diventare un serio problema se diventa troppo frequente. Non sto demonizzando il porno ma facendo un avvertimento per una fruizione consapevole. Chi presenta questa dipendenza si sente dominato da un bisogno continuo di ottenere piacere sessuale attraverso la visione di filmati hard e pornografici, a cui talvolta può fare seguito un’attività compulsiva di tipo masturbatorio.
La persona che sviluppa la dipendenza presenta questa gamma di comportamenti:
• Impossibilità di astenersi nonostante le conseguenze;
• Impossibilità di controllare l’impulso;
• Instaurarsi dei fenomeni di tolleranza e dipendenza;
• La persona dunque avrà la tendenza ad occupare gran parte del tempo su internet ricercando materiale pornografico;
• Il sentire sempre più spesso la sensazione di non poter fare a meno di quell’eccitazione data dalle nuove immagini o video porno e di conseguenza ricercare di continuo nuove immagini innescando il circuito di stimolazione “non stop”
• Anticipa mentalmente desideri di gratificazione ed eccitazione pensando al sito porno;
• Inizia la fase di vergogna e di colpa per il proprio comportamento virtuale;
• Cerca di nascondere la propria condotta alla compagna;
• Pratica solo una masturbazione compulsiva;
• Rimane anche delle ore collegato davanti ai siti porno, si masturba anche più volte al giorno e continua a cercare nuove immagini senza riuscire a fermarsi per il bisogno.
Ritengo sia fondamentale fare informazione sulla questione per far si che si comprenda a fondo che non è solo un gioco andare sui siti porno
La Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams) riferisce che l’eccessivo utilizzo di materiale pornografico virtuale provoca disturbi quali l’anoressia sessuale, turbe dell’orgasmo, disfunzione erettile. Il sintomo più grave che di solito porta il nel mio studio è il calo di desiderio verso il proprio partner e di conseguenza la compromissione della sessualità con la compagna, che diventa ormai noiosa fino a che dal calo del desiderio arriva il deficit erettivo che impedisce del tutto i rapporti sessuali.
Questo processo sarebbe dovuto ad un’eccessiva stimolazione della dopamina, un neurotrasmettitore che si attiva in seguito a un piacere fisico e questa stimolazione protratta per lungo tempo porterebbe alla perdita della libido. Semplificando quello che succede è che nei siti porno si trova di tutto, dunque la persona che ormai si è assuefatta a un tipo di visione non prova più quel piacere iniziale forte rispetto ad una determinata immagine o video e allora ne cerca un’altra ancora più forte, più eccitante, più perversa, andando anche in siti dove non avrebbe mai pensato per tenere alto il livello di stimolazione sessuale. (sadomaso, pedopornografia, etc) Dunque da qui è impossibile eccitarsi in un “normale“ rapporto sessuale con la partner perché ormai la fantasia eccitatoria della persona è stata anestetizzata dalle immagini virtuali e dall’esaltazione frenetica a loro connessa. Negli ultimi anni ho visto spesso ragazzi tra i 20 e 40 anni che presentavano tale dipendenza arrivando in consultazione solo quando il problema di calo del desiderio o peggio il deficit erettivo era già conclamato.Spesso la persona ha già la consapevolezza che il motivo del suo sintomo sessuale sia la dipendenza virtuale ma da solo ormai non è più in grado di gestire il suo comportamento anche perché la coppia inizia a soffrire e ad allontanarsi sia fisicamente te che emotivamente.
Che fare???
Il consiglio che posso dare a chi sta leggendo in questo momento e pensa di avere un problema simile è di interrompere immediatamente l’uso di porno e rivolgersi allo specialista, attraverso una terapia mirata si può affrontare e superare il disagio e riprendere una buona e sana sessualità individuale e col partner.
La dipendenza sessuale riguarda la neccessità di avere rapporti sessuali o comportamenti sessuali continui.
Per dipendenza sessuale si intende quel comportamento compulsivo che porta la persona a mettere in atto dei comportamenti sessuali frequenti e con più persone, comportamenti che la persona non riesce più a fermare e che possono portare anche a situazioni di rischio. Questi atti sessuali danno solo un piacere immediato di soddisfazione del bisogno ma non lasciano alla persona una piacevole sensazione, l’atto viene consumato in maniera vorace solo per compensare un qualcosa, colmare un vuoto che egli stesso non comprende o per calmare uno stato d’ ansia.
È fondamentale dire che la dipendenza sessuale non è stata riconsciuta all’ interno della comunità scienti ca come disturbo clinico
Infatti non è stata inserita nel DSM V (l’ultimo manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) e non esistono a criteri diagnostici precisi per definirla ma ci si orienta nella eventuale diagnosi a seconda del quadro clinico riferito dal paziente. Quello che differenzia il comune e normale comportamento sessuale o desiderio anche acceso di fare sesso o utilizzare materiale pornografico da una “dipendenza” è lo stato di malessere che porterebbe alla messa in atto di comportamenti sessuali compulsivi e non sani per la persona; diventa quindi una ricerca spasmodica di sesso, una necessità patologica non più controllabile dalla persona. Spesso come viene riferito subito dopo si prova un disagio o un senso di colpa per non riuscire a trattenersi, in particolare quando questi comportamenti compulsivi portano a tradimenti continui verso i partner, è una compulsione difficile da gestire che domina la persona. Questi comportamenti riguardano sia donne che uomini, nella mia esperienza clinica a differenza della dipendenza da porno ho visto in consultazione anche giovani donne che manifestavano questo problema, venute appunto a chiedere aiuto perché con tali comportamenti stavano rischiando di essere scoperte mettendo a rischio la coppia. In questo caso a chi legge e sente di avere questo tipo di disagio di rivolgersi allo specialista e non fare autodiagnosi, occorre un lavoro psicoterapeutico per comprendere il malessere profondo che genera questa compulsione; in casi più gravi si consiglia anche il trattamento farmacologico.