La gluteoplastica sottomuscolare
trend di crescita impressionante
Un intervento versatile e affidabile. Nicola Monni, specialista in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva, introduce così la gluteoplastica sottomuscolare, tecnica descritta già negli anni ‘80 dal chirurgo argentino José Robles, recentemente rivisitata e perfezionata dal dott. François Petit, maestro della gluteoplastica mini invasiva con tecnica sottomuscolare.
“Dal dottor Petit ho appreso la metodica, che è stata rinnovata nei suoi aspetti tecnici e nella migliore classificazione delle pazienti da operare”, dice il dottor Monni. Cosa c’è di innovativo? È stato messo a punto un intervento rapido e sicuro, che si effettua con piccole incisioni di 3 o 4 centimetri, a seconda della grandezza delle protesi, parallele al solco intergluteo (leggermente disassate). Il primo vantaggio di questa tecnica è che la protesi viene inserita sotto il muscolo grande gluteo in maniera smussa, cioè senza l’impiego di strumenti taglienti: con le mani e apposite spatole si crea una tasca di alloggiamento per la protesi, che viene posizionata – attraverso un’incisione minima – da un particolare inseritore, noto come “Keller”. L’altro fattore innovativo è legato al fatto che, rispetto alle vecchie gluteoplastiche, la protesi viene inserita in profondità sotto il muscolo, che offre un vasto strato coprente e garantisce stabilità e naturalità al risultato finale.
“Questo intervento di chirurgia plastica, che dura da 40 minuti a un’ora, può essere eseguito in anestesia locale con sedazione e in regime di day-hospital oppure in anestesia generale con una notte di ricovero e – aggiunge il dottor Nicola Monni – la paziente ha una ripresa molto rapida: dal giorno stesso dell’intervento può sedersi e camminare senza limitazioni funzionali”. Quel che è importante sapere è che la selezione delle pazienti è fondamentale: le migliori candidate sono quelle che presentano glutei con una certa tonicità e con una buona condizione della copertura cutanea, in termini di elasticità e compattezza generale. In sostanza, la gluteoplastica sottomuscolare è maggiormente indicata per chi soffre il disagio di avere glutei piatti: l’operazione garantisce infatti la ricostruzione della salienza glutea. Non è invece il trattamento giusto per chi presenta lassità cutanea perché le protesi non garantiscono il sollevamento bensì il riempimento del gluteo e una sua migliore proiezione. In caso di glutei lassi è consigliabile il lifting.
Dopo l’intervento esiste, a volte, la possibilità di sviluppare una lombosciatalgia o sciatalgia, in una casistica che riguarda il 20% delle pazienti, ma è “una evenienza che può essere trattata con una terapia cortisonica e antinfiammatoria specifica”. Possono riscontrarsi poi casi in cui le cicatrici tardano a guarire: si tratta di situazioni che si registrano comunemente anche nel post operatorio di altri interventi chirurgici. Per diminuire la probabilità dell’insorgenza di complicanze è perciò fondamentale seguire con attenzione le istruzioni del chirurgo plastico. In generale, la gluteoplastica presenta meno complicazioni rispetto, ad esempio, alla chirurgia mammaria, con un tasso decisamente inferiore di contrattura capsulare (indurimento delle protesi), data dalla reazione dell’organismo alla protesi glutea. In più, infezioni, perdita di sensibilità, sciatalgia sono in ogni caso eventi molto rari. Si tratta perciò di un intervento che – per le sue caratteristiche e i risultati conseguiti – registra un trend di crescita impressionante, pari al 32% rispetto al 4/5% dell’incremento di mastoplastica e liposuzione. A chiedere con maggiore frequenza il ricorso alla gluteoplastica sottomuscolare sono soprattutto donne tra i 20 e i 45 anni, ma l’incremento riguarda anche la popolazione maschile.
Dott. Nicola Monni
Viale Armando Diaz , 18 – Cagliari
e-mail: doctmonni@yahoo.it
Tel. +39 070.0988893
Tel.+39 070.0988893
www.beautique5.it