Otoplastica
Dott. Federico Corrias

Dott. Federico Corrias
Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica Università degli Studi di Roma”La Sapienza”. Master di II livello In Chirurgia Estetica Università “La Sapienza” Roma / Universita degli Studi di San Marino. Tutor dell’attivita didattica per la Cattedra di Chirurgia Plastica dell’Universita degli Studi di Cagliari nel 2007. Fellow presso l’Istituto Nazionale Tumori di Roma nel reparto di Chirurgia Plastica diretto dal Prof. Roy De Vita.
La normale forma e posizione del padiglione auricolare è conferita da complicate ripiegature della cartilagine che ne forma lo scheletro. Numerose sono le possibili deformità della cartilagine auricolare correggibili chirurgicamente.
FINALITÀ DELL’INTERVENTO
La malformazione più comune, rappresentata dall’eccessiva prominenza del padiglione può essere dovuta ad un eccessivo sviluppo della conca (la parte centrale del padiglione) oppure dalla mancata formazione di alcune ripiegature esterne chiamate elice ed antelice oppure, ancora, dalla presenza contemporanea di entrambi i difetti. L’otoplastica può essere, inoltre, finalizzata alla correzione di padiglioni auricolari eccessivamente grandi, indipendentemente dalla loro posizione. In aggiunta, possono essere corrette le “orecchie ad ansa”, in cui la parte superiore del padiglione è ripiegato in basso ed in avanti; le “orecchie a coppa”, di solito molto piccole e le “orecchie a conchiglia”, in cui mancano molte ripiegature cartilaginee.
ETÀ MINIMA DEL PAZIENTE
La correzione delle deformazioni delle orecchie è indicata a partire dagli 8 anni. Solo a questa età, infatti, il padiglione auricolare ha sicuramente raggiunto il completo e definitivo sviluppo.
PREPARAZIONE ALL’INTERVENTO
L’intervento non deve essere eseguito in Pazienti gravide; in caso di dubbio, devono essere eseguite le indagini specifiche. È preferibile, anche se non in tutti i casi obbligatorio, evitare l’epoca coincidente con le mestruazioni. Prima dell’intervento dovranno essere consegnati i referti delle analisi e degli esami pre-operatori prescritti e il presente prospetto informativo firmato. Dovranno essere segnalate eventuali terapie farmacologiche in atto (in particolare con cortisonici, contraccettivi, antiipertensivi, cardioattivi, anticoagulanti, ipoglicemizzanti, antibiotici, tranquillanti, sonniferi, eccitanti), terapie omeopatiche e fitoterapiche e segnalate possibili allergie ad antibiotici e farmaci in genere. Almeno due settimane prima dell’intervento dovrà sospendere l’assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico (tipo Aspirina, Cemirit, Vivin C, Ascriptin, Bufferin, Alka-Seltzer, ecc.). Per quanto riguarda l’eventuale assunzione di sostanze come eparina a basso peso molecolare, la possibile sospensione andrà adeguatamente discussa con il Chirurgo. Almeno un mese prima è consigliato sospendere il fumo, che incide in modo negativo sulla vascolarizzazione cutanea e può interferire con i processi di guarigione. Alcuni studi hanno dimostrato che l’incidenza delle complicazioni è di circa 10 volte maggiore nei fumatori. Il giorno precedente l’intervento deve essere effettuato un accurato lavaggio dei capelli, mentre non è necessario il taglio dei capelli, va asportato lo smalto dalle unghie delle mani e dei piedi e i cosmetici dal viso. Deve essere osservato digiuno di almeno 8 ore da cibi solidi e di 3 ore da bevande, prima dell’intervento, solo nel caso si sia deciso di eseguire la procedura in sedazione o secondo specifiche indicazioni legate al tipo di anestesia. Il giorno dell’intervento è bene indossare indumenti con maniche comode e completamente apribili sul davanti e calzare scarpe comode senza tacco. Qualora prescritta, è necessario portare una fascia elastica del tipo da tennista. È opportuna la presenza di un accompagnatore per il rientro a domicilio dopo l’intervento.
ANESTESIA
Per questo tipo di intervento è generalmente indicata l’anestesia locale. Può essere opportuno associare una sedazione. Quest’ultima consiste nell’infusione endovenosa di farmaci che inducono uno stato di profondo rilassamento. È previsto un colloquio con un Medico Anestesista per le opportune informazioni. Soggetti in età infantile, se giudicati non collaboranti, possono anche essere operati in anestesia generale.
MODALITÀ E DURATA DELL’INTERVENTO
L’intervento di otoplastica, se effettuato su entrambi i padiglioni auricolari, dura, secondo il numero e la gravità dei difetti da correggere, da una a tre ore. Se l’otoplastica viene eseguita semplicemente per avvicinare i padiglioni auricolari al capo (padiglioni prominenti), l’incisione della pelle viene eseguita nel solco retroauricolare e, attraverso questa via, si procede al modellamento delle strutture cartilaginee associato spesso a punti di sutura. Se l’intervento viene eseguito anche per ridurre l’ampiezza dei padiglioni, l’incisione chirurgica può essere eseguita sulla loro parte anteriore. A conclusione dell’intervento vengono utilizzati dei punti di sutura e applicata una medicazione contenitiva (a turbante o a caschetto). Come spesso avviene in chirurgia plastica, si tratta di intervento complesso e non di uniformità routinaria, nel senso che la procedura non è completamente standardizzabile, bensì è personalizzata sulla base delle caratteristiche individuali.
DECORSO POST-OPERATORIO
Dopo questo tipo di intervento, il dolore non è forte e può essere avvertito nel corso delle prime 24 ore post-operatorie. Di norma è controllabile con i comuni analgesici. Dovrà essere evitato l’uso di farmaci contenenti acido acetilsalicilico che potrebbero provocare sanguinamenti e quindi la formazione di ematomi. Spesso il dolore coincide con la sensazione di tensione, ovviamente connaturata a questo tipo di intervento, alla quale ci si abitua progressivamente fino a non avvertirla più dopo alcune settimane. L’insorgenza di un dolore forte e persistente e/o di un improvviso gonfiore potrebbe significare lo sviluppo di un ematoma (vedere complicazioni). In questo caso è necessario informare tempestivamente il Chirurgo. Per alcuni giorni dovrà essere mantenuta la medicazione che ha lo scopo di proteggere i padiglioni operati, di limitare il loro gonfiore e la sensazione di fastidio. Questa ingombrante medicazione, oltre a comportare un’ovvia limitazione dei rapporti sociali, rende sconsigliabile la conduzione di veicoli, in quanto riduce la capacità uditiva. Inoltre nei primi 2- 4 giorni dopo l’intervento è consigliabile soggiornare in ambienti freschi e mantenere il capo sollevato da 2 o 3 cuscini durante il riposo a letto per limitare il gonfiore. L’uso di impacchi freddi sul volto potrà contribuire a dare una sensazione di refrigerio e a ridurre il dolore ed il gonfiore. La rimozione dei punti di sutura avviene dopo 7-14 giorni. Dopo l’asportazione dei punti, i padiglioni possono risultare ancora gonfi e di colorito bluastro. In assenza di complicazioni, il ritorno a una normale vita di relazione avviene nell’arco di 2 o 3 settimane. Durante il riposo notturno dovrà essere indossata, per circa 4 settimane, una fascia elastica per evitare traumi involontari. Il gonfiore residuo regredisce lentamente e scompare completamente solo dopo alcune settimane o mesi. Le ecchimosi (lividi) possono essere estese al collo ed essere mascherate con il trucco. Durano generalmente 10-15 giorni. Occasionalmente persistono più a lungo.
Studio Dott. Federico Corrias
Via Mercalli, 37 – Cagliari