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Dott. Luciano Carboni
Diabetologo

Dott. Luciano Carboni
Medico, laureato e specializzato a Cagliari, diabetologo ha ricoperto ruoli significativi nella diabetologia regionale e nazionale e rappresentato l’Italia nel General Committee del DESG (Diabetes Education Study Group dell’EASD). Nel 1980 ha contribuito alla progettazione, apertura e istituzionalizzazione del Centro diabetologico di Iglesias ed ha proseguito l’attività diabetologica ininterrottamente in diverse sedi a Cagliari (ospedale SS.Trinità, ospedale Brotzu e infine dal 2003 all’aprile 2016 Responsabile del Servizio di Diabetologia del SS.Trintità e del Binaghi della ASL 8 di Cagliari). Da sempre impegnato nell’accompagnamento delle persone con diabete nella cronicità attraverso la promozione della loro autonomia, è stato insignito dal DESG (Diabetes Education Study Group dell’European Association for the Study of Diabetes), nel settembre 2017 a Lisbona, del ‘Guido Ruffino prize’ con la motivazione “For excellence in Therapeutic Patient Education and Theater of Lived experience
Abbi cura di te
Una delle tante testimonianze che con il diabete si può andare lontano !
Nino!
70 anni!… di diabete!!!
93 anni l’età!
Una delle tante testimonianze che con il diabete si può andare lontano!
Lui dice: “ho sempre ascoltato le raccomandazioni dei medici e ho avuto la fortuna di incontrare il mio primo medico (allora non c’erano i diabetologi) che con pazienza, con perseveranza e con umiltà ha lavorato con me per capire e insegnarmi le regole della sperimentazione e della prova.
Su di me.
Con i mezzi di allora.
Insieme
Insieme con buon senso e prudenza”.
“È con questo spirito che vengo da lei, caro Carboni. E’ ancora il mio modo e così sono stato e mi sono sentito protagonista della mia cura.
Buon senso, prudenza e prova!
Prova con e su di me!”
“… e ci vogliono aggiustamenti continui… la tecnologia ha fatto passi da gigante… ci volevano quattro ore e un prelievo di sangue dalla vena per fare una glicemia 70 anni fa… oggi???!!!…”
O meglio, perché tu puoi invertire i tuoi rischi !
Mi saluta, Nino, con un sorriso ammiccante quando esce dal mio studio dopo aver chiamato un taxi.
Da solo.
Non è facile avere 93 anni.
Che bellezza vederlo autonomo. A 93 anni.
E tanti sono i diabetici che popolano le schiere di chi ha superato gli …anta. Con le forme di diabete più svariate: tipo 1, tipo 2, con insulinoresistenza, con e senza sovrappeso o obesità, con ipo e iperinsulinemia, immunomediato, secondario, tipo 3, MODY, … accomunati da una iperglicemia che prima di essere obiettivo di intervento ha bisogno di essere considerata spia e motivo di indagine delle e sulle cause che la hanno determinata.
Non sottovalutiamola. Mai e soprattutto quando l’età avanza. Anche una ‘piccola glicemia’ può essere segnale che va affidato a chi sappia leggere con attenzione il suo significato.
E non sopravalutiamola. Non basta risistemarla con interventi estemporanei capaci a volte di mascherare il vero problema.
Una glicemia che non va bene richiede e impone sempre un intervento mirato, attento, capace di adattarsi alle variabilità della situazione metabolica e della vita.
Una glicemia che non va bene è uguale o superiore a 100 mg/dl.
Parlane con il tuo diabetologo e non accontentarti mai di una bonaria pacca sulla spalla.
Cerca di capire.
Fatti spiegare.
E se il diabete c’è?
Non nasconderti e non nasconderlo.
Lui lavora in sordina.
Per qualche riflessione in più ti rimando ai miai articoli online nei seguenti link: https://www.medicall.it/caro-mio-paziente-ti-scrivo/ https://www.medicall.it/diabete-e-educ_azioni-terapeutiche
Caro lettore, mi farebbe piacere ricevere un tuo commento.