Baby blues o depressione?

Dott.ssa Francesca Congia

Dott.ssa Francesca Congia
Psicoterapeuta specializzata
in psicoterapia comparata e ipnoterapeuta.
Esperta qualificata EMDR di primo e secondo livello.
Esperta nell’accompagnamento alla nascita
Presidente della Fondazione Benessere Donna ONLUS

Sono sbagliata perché dovrei essere felice. Provo vergogna perché vorrei tornare indietro e non farlo più, quel figlio.

Mi sento soffocare perché non riesco e non voglio  cambiare la mia vita, ora che il corpo si è già trasformato e non mi dà tregua. Non c’è pace per le mamme in depressione post partum. Capita quasi a tutte di sentirsi spossate e irritabili, alla mercé della tempesta ormonale che le travolge. Quando il disturbo è transitorio, pochi giorni o qualche settimana, si parla di ‘baby blues’ ed è un fenomeno fisiologico, interessa circa il 70% delle mamme. L’allarme scatta quando il malessere è duraturo e invalidante, caratterizzato da ansia, paura, senso di inadeguatezza, colpa, inutilità, preoccupazione ingiustificata ed eccessiva o, al contrario, totale disinteresse per il neonato: i sintomi della depressione post partum riguardano il 10% delle neo-mamme. “Il primo problema è che, di norma, le donne non chiedono aiuto perché l’immagine sociale di madre felice mal si concilia con il disagio estremo di chi vive la maternità con dolore”.

La dott. Francesca Congia, Psicoterapeuta, Presidente della Fondazione Benessere Donna Onlus, spiega anche com’è possibile accendere una luce per illuminare il tunnel: “Bisogna insegnare alle donne a darsi il permesso di non essere perfette”. Responsabile del Progetto di umanizzazione del percorso nascita ‘Il cerchio della luna nuova’, che si realizza da 10 anni in collaborazione con gli operatori della Clinica Ostetrico Ginecologica del Policlinico Universitario di Monserrato, la dott. Congia accompagna le donne nel pre e post gravidanza. I corsi, organizzati in cicli continui di sette incontri, aiutano a raggiungere maggiore consapevolezza rispetto alle trasformazioni psicofisiche  durante la gestazione e dopo il parto. “Ancor più nei casi limite, quando una donna non riesce più a gestire il malessere, deve essere aiutata da partner, famiglia, psicologo e operatori sanitari – spiega la dott. Francesca Congia – una donna in frantumi ha bisogno del supporto di tutti”.  Lo stato di prostrazione e di tristezza ha anche un’altra, evidente conseguenza: la relazione di accudimento madre-figlio viene compromessa e il bambino porterà nelle memorie del corpo l’esperienza dell’infanzia. L’intervento dello psicoterapia è finalizzato ad aiutare le donne a superare il vissuto negativo legato al bambino, attraverso il sostegno psicologico e, nei casi individuati dallo specialista, attraverso la prescrizione di una terapia farmacologica. “Il tipo di percorso va modulato e tarato sui diversi casi. Oltre alla terapia individuale, in diverse circostanze, sono utili gruppi di autoaiuto su temi riguardanti aspetti differenti della salute psicofisica della donna”. Perché, commenta la dott. Congia, “sapere che altre donne percepiscono lo stesso disagio è senz’altro d’aiuto”.

Centro Medico SOMA


Via Val d’Elsa 12/18  – Cagliari

Tel. +39 339.7262363

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