Competenza clinica a favore dei più deboli
Dott. Giuseppe Masnata

Dott. Giuseppe Masnata, responsabile Urologia ed Urodinamica Pediatrica Centro Spina Bi da Az. Ospedale “G. Brotzu” – Cagliari (Ospedale di rilievo nazionale ad alta specializzazione) Presidente Consulta Area Pediatrica della Sardegna Member of ICS Children and Young Adults Committee Responsabile Gruppo Interdisciplinare Regionale SIUD della Sardegna
Giuseppe Masnata, trent’anni di esperienza in pediatria, tra spina bifida, malformazioni, scuole e centro di alto profilo al Brotzu
Il ronzio del condizionatore, il telefono fisso impazzito, il cellulare staccato.
La stanza-studio al secondo piano del Brotzu è un alveare. Pazienti, genitori, infermieri e specializzandi vanno e vengono. Poi, il silenzio. Giuseppe Masnata macina il tempo. Assiste, cura, diagnostica in un crescendo da incubo. Riceve pacche e sorrisi. “Su dottori, mai dannu tengara!” gli dice una nonna con in braccio un piccolo paziente. In ospedale, va anche così. Giornate infinite, gioie, delusioni, sacrifici. “Quel che conta è la propria coscienza” taglia corto lo specialista. Laurea e specializzazioni (chirurgia pediatrica e nefrologia e dialisi) con il massimo dei voti, professione incarnata al top, dedizione e spirito di sacrificio. Il dottor Masnata è stato allievo, al Bambin Gesù, alla Columbia University e al Great Ormond Hospital di Londra, dai giganti della disciplina. Da Mario De Gennaro a Jeeta Dillon, Roberto Carone, Anthony Casale. “Ma non scordo Paolo Altieri e chi ha fatto grande
la pediatria come Mario Silvetti”. Moglie pediatra, Tiziana, due figli, Giovanni e Francesco, una forte passione per medicina e assistenza, mare e vela.
“Ho portato in barca mio padre Pierandrea, disabile grave con l’ossigeno. Siamo riusciti a farlo sorridere. Con le crociere di Vela solidale restituisco ai miei pazienti quel che lui mi ha dato fin dal nostro primo gommone a remi”. Con il dodici metri “Asibiri 3” e l’Asbi presieduta da Mario Orgiana, il dottor Masnata da anni conduce mini tour con decine di pazienti da Capitana al nord Sardegna. Punto e a capo. Il focus sui Trent’anni del Centro spina bifida è a tutto campo. “In Sardegna i bambini affetti da spina bifida continuano a nascere, in Italia c’è stato un progressivo decremento. I numeri? Uno a mille, tutti con difetti del tubo neurale. Ma la nostra regione è l’unica senza il registro regionale delle malformazioni”.
Spina bifida, qual è l’sms ai pediatri?
Se il bambino arriva prima dei tre mesi compiuti facciamo un’ecografia dei tessuti molli. In seguito, si fa una risonanza magnetica in sedazione. In Sardegna rispetto al resto del paese seguiamo i pazienti da zero a cento anni: non esiste il transitional care.

Qual è il ruolo della prevenzione?
Con l’acido folico si evita la spina bifida. Se assunto due mesi prima
della gravidanza porta a un 70 per cento di casi in meno. Ne bastano 400 microgrammi al giorno, costa poco e non ha controindicazioni.
Cosa chiedete a pediatri e medici di medicina generale?
Entrambi devono fare opera di prevenzione. Altrimenti il messaggio non passa, non è una malattia contagiosa. Abbiamo una consapevolezza dell’azione preventiva dell’acido folico in Italia del 25 per cento. Il Regno Unito ha fatto una campagna capillare che ha funzionato. Da noi servirebbe una rete di primo livello per essere centro referente. Al Brotzu con un unico gruppo dal 1996 effettuiamo consulti polispecialistici con dieci professionisti.
Cosa chiede al commissario del Brotzu e all’assessore regionale alla Sanità?
Progetto e logistica. Le risorse finanziarie necessarie sono modeste rispetto alle spese per ricoveri inutili extra-regione, pari a milioni di euro. Per evitarli servirebbero due medici e due infermieri, una segretaria e un Oss. Il costo è di 700 mila euro per ciascun malato.
Dottor Masnata rifarebbe quel che ha fatto?
Sì. Mediamente chi segue i pazienti affetti da spina bifida o da malformazioni delle vie urinarie si aspetta un 20 per cento d’insufficienza renale cronica a 18 anni e quindi dialisi e trapianto. Noi seguiamo un centinaio di pazienti di tutte le età con vescica e intestino neurogeno, diagnosi di difetto del tubo neurale, quindi spina bifida e una minor parte di traumatismi dei bambini acquisiti post nascita e tumori. Quelli invece affetti da malformazioni del rene seguiti sono migliaia in Sardegna. Da noi circa tremila, di cui trecento mono-rene. Nessuno dei pazienti seguiti nel nostro centro è in dialisi o ha dovuto effettuare un trapianto renale.
Com’è composto il team?
La mia collaboratrice principale è Valeria Manca. Poi, c’è Sabrina Dessì, la nostra infermiera. E sono basilari i colleghi dei reparti, da Maurizio Zanda direttore della pediatria a tutti i miei colleghi pediatri, e gli altri specialisti dell’Azienda Brotzu come Mauro Frongia, Antonello Pani, Paolo Siotto, Michele Boero, Teresa Peltz, Gianni Monni, Giuseppe Dessì, Pietro Braina Susanna Podda e Carlo Casula, senza dimenticare l’ortopedico pediatra del Marino Valeria Setzu e Dario Pruna responsabile SSD Neurologia Eppilettologia Pediatrica e Marilisa Asunis, Neurologa Pediatrica.
Dove siamo:
2° piano Ospedale San Michele, AOB, Piazzale Ricchi 1, 09134 Cagliari
Come prenotare una prima visita:
con richiesta del medico curante di visita urologica pediatrica
Orari:
l’ambulatorio è aperto nei giorni feriali
Come contattarci:
CUP regionale per visita urologica pediatrica
Telefono:
dalle ore 11 alle ore 13 dei giorni feriali