Il corpo umano è una macchina perfetta e vulnerabile

Dott. Daniele Pintus

Osteopata

Il corpo umano è una macchina perfetta e vulnerabile

Nel solco della tradizione olistica, una persona rappresenta un sistema complesso, che va considerato nella sua totalità e non nella somma delle sue parti.  Se il sistema si inceppa in una delle sue componenti, le ragioni vanno cercate investigando sull’intera macchina. Anche le malattie dunque non possono essere spiegate attraverso un approccio esclusivamente settoriale perché, spesso, la causa del dolore trova la sua locazione lontano dalla zona in cui il sintomo si manifesta. Su queste premesse si fonda l’osteopatia, sistema terapeutico che mette al centro dell’attenzione la persona nella sua interezza: il principio è che tutte le parti del corpo funzionano insieme, in maniera integrata. Si tratta di una forma di assistenza che si focalizza sulla salute generale del paziente, ricercando le alterazioni funzionali del corpo che portano al manifestarsi di sintomi e dolori di vario genere. È possibile ottenere importanti benefici in caso, ad esempio, di mal di schiena, sciatica, problemi di postura, mal di testa, ma anche asma, artrite, problemi gastrointestinali e urogenitali.  L’osteopatia non prevede l’utilizzo di farmaci o apparecchiature medicali: “Il trattamento terapeutico – spiega l’osteopata Daniele Pintussi basa, per la diagnosi e il trattamento, sul contatto manuale: gli unici strumenti, utilizzati dall’osteopata, sono le sue mani. L’intervento è ad ampio spettro, funzionale alla cura dei più svariati disturbi. Agisce allentando il carico di stress e le principali tensioni del corpo. Permette infatti all’organismo e alla persona di ricaricarsi, ritrovare e mantenere nel tempo un buon equilibrio, così che i sintomi non abbiano più ragion d’essere”.  La terapia può avvalersi di un insieme di tecniche, utilizzate in funzione delle necessità del paziente: dopo la prima fase di valutazione, l’osteopata esperirà una serie di tecniche manuali (un ruolo di primo piano spetta alla terapia cranio sacrale), finalizzate al ripristino della mobilità e dell’elasticità delle strutture muscolo scheletriche, nonché di strutture craniche e viscerali. Il potenziale di autoguarigione dell’organismo viene dunque riattivato: alla remissione dei sintomi si associa un’importante modifica posturale e dinamica. La persona può riacquistare salute e benessere e può mantenerli nel tempo, evitando fastidiose recidive di vecchi disturbi o l’instaurarsi di nuovi. “L’indicazione – dice il dott. Pintus – riguarda tutti i disturbi funzionali le cui cause non sono attribuibili a danni organici. Il limite si pone per i casi di patologie conclamate, per esempio un’ulcera gastrica o una frattura ossea, sebbene anche in questi casi le tecniche manuali dell’osteopata possano accompagnare con efficacia il trattamento medico volto al recupero del paziente”.

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