Quando il paziente è uno, ma le malattie sono tante
Prof. Paolo Emilio Manconi
Medicina interna

Nato a Oristano, 70 anni, Laurea in Medicina 1971, Specialista in Medicina Interna e in Igiene. Assistente Università di Genova, Ematologia, dal ’75 al ’79 Dall’ 80 Università di Cagliari, Professore Incaricato di Microbiologia 81-84, Associato di Immunologia ed Immunologia clinica. Dal 2001 Professore ordinario di Medicina Interna, Direttore Struttura Complessa di Medicina In terna ed Immunologia clinica, Direttore Dipartimento Medicina AOU. Direttore Scuola Specializzazione di Immunologia clinica e di Medicina Interna. Dal 2016 Libero Professionista.
La diagnosi spesso è complessa,
e la terapia non facile.
Cinquant’anni di intenso lavoro costituiscono certo per un medico un’esperienza notevole. È questo il bagaglio del Prof. Paolo Emilio Manconi, Professore ordinario di Medicina Interna, fino a pochi mesi fa direttore del Dipartimento di Medicina del Policlinico Universitario di Monserrato (AOU di Cagliari), Immunologo clinico, allergologo.
La sua attività è stata intensa e variegata. Attività iniziata a Cagliari, poi a Genova, poi di nuovo a Cagliari, dapprima in Microbiologia (che ha insegnato dal ’77 all’80) e in Immunologia generale come Professore Associato, poi al Policlinico di Monserrato come Professore di Immunologia clinica e come ordinario di Medicina Interna e Direttore del Dipartimento di Medicina. Ha diretto per molti anni le relative Scuole di Specializzazione. Ha conosciuto i grandi Maestri di queste discipline nei suoi viaggi scientifici intorno al mondo. Terminata a 70 anni la sua esperienza universitaria, ha iniziato un’attività da libero professionista.
Professore, in cosa consiste la sua attività di Medico? “il mio mestiere è la Medicina Interna con le tante sue sfaccettature, tanti anni di lavoro e studio mi hanno insegnato a ricercare e rispettare complessità e singolarità dell’individuo.
La Medicina Interna è questo, è l’approccio al Paziente complesso, spesso affetto contemporaneamente da tante patologie.
Il Paziente è uno, ma le malattie che lo colpiscono si sovrappongono e rendono difficile sia la diagnosi che la terapia. Soprattutto gli anziani hanno spesso contemporaneamente ipertensione, scompenso cardiaco, malattie infettive, diabete, patologie autoimmuni, insonnia, depressione, tumori, deficit cognitivi, che interagiscono tra loro costituendo un puzzle difficile da riordinare.
La diagnosi spesso è complessa, e la terapia non facile. Un intervento inadeguato, troppo parziale o ridondante, potrebbe tradursi in ritardi diagnostici, terapie inadeguate, ricoveri impropri e complicanze. L’internista capace deve riconoscere la complessità e creare un compromesso terapeutico che possa curare con efficacia evitando eccessivi danni. Il Paziente non può essere un “recipiente senza fondo” di farmaci dati ciascuno per curare una singola malattia, senza tenere conto delle loro complesse interazioni. Il Paziente trattato come un “recipiente senza fondo” in cui introdurre contemporaneamente ipoglicemizzanti, anti-ipertensivi, sedativi, antibiotici, farmaci per il ritmo cardiaco, cortisonici, antidepressivi, ipnotici senza un preciso rispetto delle loro interazioni, spesso vede peggiorare la sua situazione clinica.E’ questo è uno dei compiti dell’Internista, e richiede anni di studio e di applicazione. Ho avuto la possibilità nella mia vita professionale di poter osservare l’uomo malato da tanti punti di vista, dalla solitudine del laboratorio alla clinica delle malattie complesse, dalle malattie allergiche a quelle autoimmuni. Ho lavorato nelle “cliniche dorate” ma anche nelle carceri di mezza Sardegna, dove mi ha portato la necessità di affrontare l’epidemia di AIDS di epatiti virali, e dove ho operato per più di quindici anni”.
Si occupa solo di Medicina Interna? “Oltre che dei complessi pazienti internistici mi occupo di malattie allergiche, come l’asma. l’orticaria,la rinite,. L’allergologia negli ultimi tempi ha fatto un salto di qualità, con le conoscenze degli aspetti molecolari che hanno consentito l’impiego di innovativi metodi diagnostici. Un altro settore di mio interesse è quello delle patologie autoimmuni: Artriti, Lupus, Sclerosi Sistemica, Anemie emolitiche. Ed infine mi occupo di immunodeficienze: queste hanno costituito per molti anni il mio principale campo di applicazione, soprattutto con l’esperienza trentennale che ho potuto avere con l’epidemia di HIV.
Il rispetto e la cura della complessità del Paziente è diventato per me un abito mentale, qualunque sia la patologia che porta il malato al mio studio”.