Il bambino non è un piccolo uomo

Mi piace considerare il pediatra come colui il quale guida e accompagna i genitori nella crescita dei propri figli fornendo loro gli strumenti per migliorarne la qualità

[dropcap]“R[/dropcap]ousseau, che può essere considerato il padre della pedagogia moderna diceva che: “il bambino non è un piccolo uomo, un adulto in miniatura, ma un essere “altro” e diverso, dotato di un suo specifico modo di entrare in rapporto con il mondo”. Così come questo è vero dal punto di vista dell’educazione è altrettanto vero per quanto concerne la gestione delle patologie dell’età pediatrica. Queste sono spesso legate o concomitanti a fenomeni comportamentali tipici dell’infanzia. Si tratta talvolta dell‘espressione di “disturbi psicosomatici“ (basti pensare ai problemi vissuti dai figli di genitori separati o a quelli che vivono nelle cosiddette famiglie “allargate“). Fenomeni e situazioni con cui solo il pediatra è abituato a cimentarsi tutti i giorni. E‘ opportuno che a prendersi cura del bambino sia preferibilmente il pediatra che ha la competenza per affrontare patologie specifiche o rare della prima infanzia e per gestire il rapporto con il piccolo paziente anche se si tratta di un neonato di pochi mesi o addirittura di pochi giorni! Ha anche l’esperienza necessaria per aiutare i genitori a riferire correttamente i sintomi che il bambino ha manifestato a casa. Nei “Corsi per futuri genitori” che tengo presso l’Ospedale dove lavoro ogni giorno come Neonatologo, nell’ambito del quale incontro i genitori prima che diventino tali, cioè durante il periodo della gravidanza, dico sempre loro che saranno o meglio diventeranno loro stessi “il primo pronto soccorso” dei propri figli e per far questo è importante che siano indirizzati dal proprio Pediatra in questo percorso, nel modo più professionale possibile ma anche altrettanto semplice e di facile attuazione. I genitori devono anche imparare a gestire i figli in maniera più autonoma e con maggior sicurezza: da una parte, evitando di affollare i pronto soccorso pediatrici per patologie banali, per le quali è meglio ricorrere al Pediatra curante, nel quale però, è necessario ripongano la loro massima fiducia. Dall’altra non devono cadere nella trappola del “fai da te”, altrettanto dannosa e pericolosa. Basti pensare, per fare un esempio, all’utilizzo talvolta “sbagliato” di internet oppure all’uso esagerato degli antibiotici (in Italia risultano tra i farmaci più utilizzati in età pediatrica) che dovrebbero essere sempre utilizzati solo dopo prescrizione medica, ai dosaggi prescritti e per tutto il tempo utile ad ottenere la completa eliminazione dei batteri che hanno causato la malattia, di solito per non meno di 7-10 giorni. Ma in generale ritengo importante sottolineare un concetto che riguarda la maggior parte dei farmaci che si utilizzano in Pediatria e cioè che questi devono essere sempre somministrati in base al peso del bambino e non all’età; infatti può succedere, non di rado, che Luca, bambino di 6 anni pesi meno di Marco che ha soli 4 anni. Un appello infine a tutti i genitori perchè sottopongano con serenità e fiducia massima i propri figli alle vaccinazioni previste, come sicuramente consigliato/prescritto dal proprio pediatra. Si tenga conto che ogni anno nel mondo le vite di milioni di bambini vengono salvate da alcune gravi malattie grazie alle vaccinazioni, che i vaccini vengono sottoposti a test rigorosi al più elevato livello di controllo rispetto a qualsiasi altro farmaco. Concludo con una frase di Panizon: i bambini devono ridiventare speranza e non preoccupazione”.

Dott. Manuel Scarano

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