Un tatuaggio non è per sempre

Secondo i dati dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica, negli ultimi due anni sono aumentati i pentiti del tattoo: solo nel 2014 oltre 12mila persone hanno optato per la rimozione.

[dropcap]M[/dropcap]olti si stancano, cambiano passioni e interessi e perciò decidono di cancellare il disegno o la scritta. La prima cosa da fare è quella di rivolgersi a professionisti del settore, in grado di proporre le tecniche più all’avanguardia. Al momento il modo più efficace e sicuro per rimuovere un tatuaggio è rappresentato dai laser q-switchati (laser Q-S), strumenti che producono un impulso laser di brevissima durata, capace di distruggere le cellule entro le quali si è accumulato il pigmento e di consentirne lo smaltimento nell’arco dei giorni. “Con il laser Q-Plus C, macchinario tra i più innovativi, è possibile rimuovere tatuaggi neri e colorati e cicatrici d’asfalto, eliminare macchie, effettuare il fotoringiovanimento, fare l’epilazione permanente ma anche trattare le diverse patologie vascolari, come ad esempio la rosacea, gli angiomi, le eritrosi e i capillari piccoli e di medio calibro del volto e delle gambe (teleangectasie e microvarici)”. La dott.ssa Arianna Milia, specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, aggiunge dunque un tassello alla sua attività, che negli anni l’ha portata ad affinare le tecniche di chirurgia e microchirurgia nel trattamento dei tumori della testa e del collo, del melanoma e di tutti i tumori cutanei, nella ricostruzione mammaria postoncologica, nella chirurgia della mano, nel trattamento di ustioni, ulcere cutanee, nella medicina e chirurgia estetica: “Il laser Q-Plus C – spiega la dott. Milia – è riconosciuto in tutto il mondo e garantisce una vasta gamma di possibilità”. Per chi intende rimuovere un tatuaggio, la visita preliminare è gratuita: è necessario infatti valutare il fototipo della pelle, sapere se ci siano patologie correlate autoimmuni e conoscere i farmaci assunti da chi dovrà sottoporsi al trattamento laser. Tutti e a qualsiasi età possono farlo, con la consapevolezza però che “il laser non è una gomma da cancellare; ad esempio, più la pelle è scura , maggiore è il rischio di acromia. A volte si incorre in esiti con zone di fibrosi cutanea e, per chi soffre di cheloidi, è importante valutare con attenzione l’opportunità del trattamento”. In genere servono dalle 3 alle 10 sedute, a circa 40 giorni di distanza una dall’altra: la durata di ogni singola seduta dipende dalla superficie del tatuaggio da rimuovere. Altra indicazione: non è possibile trattare un tatuaggio appena fatto, devono trascorrere almeno 6mesi. Il trattamento con laser Q-S non è indolore: per ridurre il fastidio può essere applicata una crema anestetizzante prima della seduta e, durante il trattamento, si può utilizzare un criogeno per raffreddare l’area e ridurre il fastidio. Molto importante è la terapia topica post trattamento, da eseguire passo passo secondo le indicazioni dello specialista.

Dott.ssa Arianna Milia

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