Cara “Glicata” Non Basti Più!
Dott. Luciano Carboni
Diabetologo

Dott. Luciano Carboni
Medico, laureato e specializzato a Cagliari, diabetologo ha ricoperto ruoli significativi nella diabetologia regionale e nazionale e rappresentato l’Italia nel General Committee del DESG (Diabetes Education Study Group dell’EASD)
Caro Diabetologo
Caro Medico di Famiglia
Caro ‘Paziente’…
Cara ‘glicata’, oramai quasi tutti ti conosciamo.
Emoglobina glicata è quella forma di emoglobina usata per identificare la concentrazione media del glucosio nel sangue per un lungo (circa 3 mesi) periodo di tempo. E’ stata per tanti anni il principale target di riferimento per la valutazione delle strategie di intervento finalizzate al buon compenso metabolico nel diabete e con esso alla prevenzione che ne consegue, ma spesso dimentichiamo che è solo uno dei fattori di monitoraggio per il rischio correlato al diabete.
Cara glicata, sempre tanto utile, ma non basti più.
Con i sensori del glucosio si sono aperti nuovi orizzonti : spesso, ‘gaussianamente’, a pari valori di glicata misurata in laboratorio si contrappongono medie del monitoraggio continuo del glucosio, e di conseguenza valori di glicata stimata, del tutto contrastanti.
Siamo arrivati a una evidenza, meno intuitiva e più documentabile, che da una parte dà spazio ai fattori non glicemici capaci di interferire con il determinismo della glicata e dall’altra rende testimonianza delle ipoglicemie e del grado di variabilità glicemica.
Così la glicata di laboratorio non può più essere intesa come lo specchio esatto della distribuzione dei valori di glicemia. Nasce e le si affianca un nuovo strumento : il ‘time in range’, il tempo passato in un range pre-determinato di glicemia, di facile misura con i sensori!
Per piacere, caro diabetologo, fai sì che siano segnali amici e di guida.
Scriveva Rita : “Un’altra cosa che nella mia malattia cronica non sopporto è che non mi venga riconosciuta la grande fatica quotidiana che c’è anche dietro valori di laboratorio disastrosi. Non si tratta di conoscere e saper mettere in pratica le metodologie giuste, è che in certi periodi il massimo per ciascuno di noi , per me, è quel disastro di glicata a 9.1 di qualche giorno fa”
No giudici e confini, dunque e per piacere ! Ma segnali amici e di guida !
Non puoi chiedermi di navigare su rotaie o fra argini, nel mare della vita! E’ necessario solcare l’onda che c’è, col vento che c’è e la corrente che c’è. E imparare a farlo ! A questo vogliamo che servano sensori e tecnologie.
E a capire la distanza che ognuno di noi ha, nelle variabilità che la vita ci propone, fra realizzabile e desiderato, fra biologico e psicoemotivo, fra…
E a governare la rotta !
Certo è un pò più complesso che un giudizio lapidario derivato da una glicata che piano piano ha perso non la sua validità, ma le sue assolutezze, sì.
Un accompagnamento umile e attento può diventare più affascinante di un rimprovero o di una minaccia di una negazione burocratica a cui a volte oggi assistiamo da parte di inflessibili prescrittori.
E sicuramente glicata e le sue variabilità non possono catturare tutta l’attenzione metabolica.
C’è altro anche nel diabete insulinodipendente, a partire dagli effetti più o meno diretti della insulinizzazione fisiologicamente anomala e, paradossalmente a volte, dagli effetti di un buon compenso glicemico…
E soprattutto c’è ben altro in quel diabete silenzioso e insidioso che chiamiamo di tipo 2.
Per i più il diabete di tipo 2 è una malattia semplice caratterizzata solo da un piccolo o grande rialzo della glicemia. Quasi un diabete di serie B.
In realtà è una malattia molto complessa dove solo in una veramente piccola percentuale vi è una responsabilità isolata del deficit assoluto della produzione di insulina e dove sono invece coinvolti diversi altri meccanismi di regolazione, dai nomi e concetti difficili. Si chiamano così : insulinoresistenza epatica e post-epatica, insulinemia e sua cinetica, regolazione recettoriale, produzione epatica di glucosio, secrezione di glucagone, effetti degli ormoni incretinici, funzione di diversi neurotrasmettitori cerebrali, assorbimento del glucosio postprandiale, lipolisi periferica, riassorbimento renale del glucosio, …
Questo per dire che qui, nel diabete di tipo 2, la glicemia è piuttosto spia del disordine metabolico conseguente al diverso esprimersi e integrarsi dei difetti di questi fattori, primariamente responsabili dei danni d’organo, e solo più tardivamente la glicemia diventa target primario.
A differenza del diabete insulino-dipendente, qui diventa ancora più importante non tanto e non solo il valore di glicata, ma il modo con cui esso viene raggiunto attraverso la modulazione, farmacologica e non, degli effetti sui vari meccanismi coinvolti.
Guardarla questa complessità, cercare di capirla e di offrirla opportunamente alla comprensione del ‘proprio paziente’ è il compito di noi medici, diabetologi e non.
Perchè, ‘caro paziente’, questo diabete di tipo 2, che non dà dolori, che quasi mai dà sintomi, che non ‘si sente’, anche se questo non ci piace, porta con sè seri, molto seri pericoli, per il tuo cuore, per le funzioni del tuo cervello, per l’insieme dei vasi dove circola il tuo sangue, per il rischio di sviluppare dei tumori !
Lavorare insieme per invertire questi tuoi rischi e trasformarli in opportunità di salute è la necessità ! E si può !!!
Non basta, per lavorare insieme, una pastiglia e una visita sbrigativa ogni tanto… non basta una glicata ogni tanto e non basta che sia soddisfacente… è necessario capire insieme i meccanismi da cui è originato il problema e lavorare per rimuoverli dalle radici.
E non basta il tuo diabetologo da solo. E’ necessario coinvolgere in un ‘discorso comune’ i tanti specialisti interessati e in primis il tuo Medico di Famiglia.
E prima ancora lo specialista più importante del ‘tuo diabete’ : TU ! Informato e capace !
Per le tue difficoltà?
Rifuggi e fuggi dai nostri rimproveri… parliamone… aiutaci nel nostro ascolto e… qualche volta domandati se il Teatro possa esserti d’aiuto, un teatro speciale, si chiama Teatro del Vissuto
Teatro del vissuto una sfida possibile
Questo articolo non può essere chiarificatore di una problematica così ampia, alcuni termini sono troppo tecnici ma sono voluti o necessari; quello che non ti è chiaro e soprattutto quello che ti dovesse incuriosire per piacere discutilo con il tuo Medico di Famiglia e con il tuo diabetologo… certamente ti aiuteranno ! E noi… siamo a disposizione.