La Fibromialgia

Dott.ssa Martina Concas

Reumatologa

Una condizione di dolore cronico

Il dolore è il sintomo cardine

La Fibromialgia è una condizione di dolore cronico che secondo gli studi sarebbe presente nel 2-4 % della popolazione, ma in continua espansione.
Il dolore è il sintomo cardine. Si tratta di un dolore diffuso, spesso associato a iperalgesia dei tessuti, in particolare di muscoli e tessuti molli, cute compresa, presente nell’arco di tutta la giornata, apparentemente non scatenato da traumi o eventi specifici.
Si accompagna a un affaticamento estremo (astenia) che si manifesta già al risveglio, dopo un sonno generalmente di scarsa qualità e non ristoratore, e a sintomi generali quali cefalea, dolori addominali, sindrome del colon irritabile, difficoltà di concentrazione e neuro-cognitive, ansia e depressione. Sebbene non vi sia evidenza di una predisposizione genetica, vi è una certa ricorrenza familiare, soprattutto tra madri e figlie, in accordo con la maggiore prevalenza della patologia nel sesso femminile.
Si tratta di una patologia emersa di recente, per cui ancora da conoscere a fondo e comprendere nei suoi meccanismi, ma di rilevante importanza per la sua grande diffusione.
A tutt’oggi, alcuni studi di neuroimaging dimostrano nelle persone affette delle anomalie nel funzionamento dei neurotrasmettitori che controllano la risposta allo stimolo dolorifico, che si traduce in una reazione “anomala” e in un abbassamento della soglia del dolore.
Proprio per la sua preponderanza nelle donne, si ipotizza che giochino un ruolo fondamentale anche le variazioni di alcuni ormoni quali gli estrogeni, ma attualmente non vi sono prove a favore di questa teoria.
La diagnosi è complicata e spesso di difficile interpretazione: non esistono infatti esami mirati per individuare chi ne è affetto, si parla di diagnosi di esclusione, a cui si arriva in tempi lunghi e spesso in maniera incerta.
Proprio a causa della scarsa conoscenza dei meccanismi patogenetici e della difficoltosa interpretazione diagnostica, attualmente non disponiamo di terapie mirate a curare la malattia, che sarà possibile produrre solo quando le cause e i fattori determinanti diventeranno noti, ma è ormai appurato dall’esperienza clinica che i pazienti possano giovare di alcune terapia “sintomatiche”.
In particolare, uno stile di vita attivo, l’associazione di un esercizio fisico regolare incentrato alla distensione muscolare e alla ripresa di una buona tonicità, dapprima a bassissima intensità e successivamente incrementabile per carico e durata, a una terapia farmacologica analgesica e neuromodulatrice, sta dando risultati incoraggianti sulla gestione di questa tipologia di disturbo. Le attività fisiche maggiormente indicate sono infatti lo yoga o il pilates, ma spesso iniziare con delle passeggiate in pianura permette di superare l’ostacolo del dolore nella movimentazione, che diventa man mano più sopportabile e infine migliora con la costanza.
È importante anche l’approccio psicologico. Per questo sono oggetto di studio diverse attività di counseling nell’ambito sanitario, sicuramente utili anche in altre patologie, che permettono di accettare condizioni “croniche” in modo da ritrovare un equilibrio nella vita di relazione e nelle attività di ogni giorno.
Per tanti anni i malati di Fibromialgia sono stati additati e considerati come dei “malati immaginari”, a volte emarginati, ma il dolore è uno dei sintomi maggiormente debilitanti ed estenuanti per i pazienti, fonte di importanti alterazioni della qualità di vita delle persone, che spesso si ritrovano improvvisamente impossibilitate a eseguire attività che prima erano facili e abituali, con gravi ripercussioni sul tono dell’umore.
Una visione a 360° delle problematiche connesse alla malattia è sicuramente il metodo concettualmente migliore per aiutare i pazienti a sentirsi compresi, instaurare un rapporto di fiducia e intraprendere insieme un percorso ritagliato su misura per ogni persona, step-by-step.
Ancora però siamo lontani da una gestione multidisciplinare. Il reumatologo è a tutt’oggi uno degli specialisti maggiormente coinvolti nello studio di questa patologia, ed è consigliabile che tutti i
pazienti che presentino sintomi ascrivibili a quelli precedentemente indicati, non riconducibili ad alterazioni di esami ematochimici e/o strumentali, non spiegabili mediante altre diagnosi o patologie presenti, vengano valutati almeno una volta nel sospetto di una Fibromialgia sottostante

 

Dott.ssa Martina Concas

Yumedika Karalis
via Mercalli, 37 – Cagliari
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